Manutenzione del climatizzatore auto
Perdite del fluido refrigerante e filtro sporco possono causare il mal funzionamento del climatizzatore.
Se il climatizzatore non è efficiente, meglio fare un controllo, anche in vista delle vacanze, per evitare che la guida sotto il sole abbia gli effetti di una sauna. Se c’è un guasto serio è impossibile non accorgersene: l’abitacolo si trasforma in un forno. Invece, per individuare un problema sul nascere, non resta che far misurare (o farlo da sé, con un termometro di precisione) la temperatura dell’aria che esce dalle bocchette, dopo aver inserito il ricircolo e impostato il “massimo freddo”: se supera i 10°C può esserci una carenza di fluido refrigerante. In tal caso, non basta far ricaricare l’impianto: bisogna individuare l’eventuale perdita (che alla lunga potrebbe causare la rottura del compressore). Spendendo subito una cinquantina di euro, si eviterà di sborsarne un migliaio, magari in pieno agosto.
Il filtro va cambiato. Prima di entrare nell’abitacolo, l’aria passa dal filtro antipolline: si chiama così perchè trattiene particelle piccolissime, come il polline, appunto. Se è intasato, la portata di aria si riduce e aumenta lo sforzo della ventola. Fatelo sostituire ogni 10-15.000 km: costa da una ventina a una sessantina di euro, a seconda del tipo (normale o a carboni attivi) e di quanto sia difficile smontarlo. Evitate di farlo pulire con aria compressa: le polveri più sottili non vengono rimosse.
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