Automobilisti tartassati
Da diverso tempo il Ministero Dello Sviluppo e Dell’Economia ha dichiarato guerra al settore auto.
Da allora abbiamo avuto solo iniziative dannose, nonostante il trattamento fiscale italiano fosse quello più vessatorio in Europa.
Quest’anno lo Stato incasserà circa 700 milioni di Iva in meno per le minori immatricolazioni di auto rispetto al 2010 mentre il prezzo di benzina, gasolio, GPL, è arrivato ai massimi storici.
La Pubblica Amministrazione riduce le entrate dalle tasse ordinarie quando in realtà le recupera con multe, verifiche, controlli e fermi amministrativi. Spesso queste attività sono ormai al limite della tolleranza da parte dei contribuenti e a rischio interventi per incostituzionalità.
Considerando le polizze assicurative obbligatorie, le tasse di possesso, i costi di revisione biennale, i contributi e la tassazione a fronte della gestione ed eliminazione di batterie, lubrificanti esausti, pneumatici, metalli e plastiche che compongono l’auto, possiamo dire che il fisco ha tassato praticamente tutto!
Senza contare infine il costo anche fiscale della (in)sicurezza sulle strade e delle mancanza di controlli sulle auto.
Contro i soggetti che a vario titolo “operano” nel settore auto (venditori, assistenza, ricambisti, consulenti e formatori, ecc.) si dividono un valore di circa 30 miliardi di euro in spese per ricambi e riparazione per un parco auto di circa 40 milioni di mezzi. A oggi le spese per il mantenimento dell’auto sono in costante crescita.
L’ultima soluzione danneggia maggiormente il settore poiché la proprietà dell’auto non rende più come prima. Il fisco sta spostando la pressione fiscale sul noleggio invece di agevolarlo (in piena controtendenza con l’Europa). Per questo l’Italia divide con Grecia, Portogallo e Spagna (i paesi che fanno parte del PIIGS) il trend negativo di vendite auto, con una situazione che potrà solo che peggiorare.
Alcune proposte:
- Il settore automotive (assistenza e ricambi) ha una forte presenza di nero e di abusivismo tra commercianti, intermediari e officine. Suggeriamo di consentire all’automobilista di detrarre una quota della manutenzione fatturata e dell’acquisto di accessori e ricambi (pneumatici, kit alimentazione, ecc.)
- Agevolare fiscalmente l’acquisto di contratti di estensione garanzia e di polizze Kasko, ridurrebbe di molto la “precarietà” di molte auto circolanti.
- Evitare escamotage sull’omologazione ed immatricolazione di autocarri o promisqui (non è possibile vendere vetture di lusso omologandole come autocarri, stesso discorso per le auto con un rapporto abitacolo/vano di carico assolutamente ridicolo).
- Obbligare rivenditori e concessionarie ad accendere maggiori coperture fideiussorie (in alternativa alla creazione di fondi collettivi per il risarcimento) in modo da garantire ai clienti il ritiro della vettura pagata anche in caso di fallimento da parte del rivenditore.
- Incorporare il costo della polizza RCA con la tassa di proprietà di un determinato contraente non solo alle classi di rischio o alla tipologia di auto, ma anche ai punti patente. Questo sistema premierebbe gli automobilisti che mantengono uno stile di guida corretto e sicuro.
Fonte >>> serviziautoweb.com.
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