Climatizzatore auto: come capire quando si deve ricaricare
Il climatizzatore auto è un accessorio molto importante per chi vuole che la propria vettura si mantenga sempre ad un clima giusto. Tale strumento deve essere ricaricato in determinate circostanze per fare in modo che si mantenga sempre al massimo dell’efficienza meccanica.
Ovviamente, bisogna saper scegliere il momento giusto per effettuare la tanto utile ricarica. Come si fa a capire tutto questo? Un periodo ben preciso non esiste. La tempistica dipende soprattutto dalla modalità di utilizzo dell’aria condizionata. Se un climatizzatore viene adoperato in più circostanze, esso può avere un’autonomia ben più ampia. Sembra un discorso semplicistico, ma non bisogna mai smettere di tenerne conto. A quel punto, però, bisogna sapere come fare ad accorgersi di quando l’aria condizionata necessita di una ricarica urgente. E in questo discorso entrano in gioco altri fattori di una certa rilevanza.
Innanzitutto, un elemento per rendersi conto di un climatizzatore che sta per svuotarsi è senza ombra di dubbio rappresentato dal cattivo odore che deriva dall’apparecchio quando il gas sta per finire. Inoltre, l’efficacia del prodotto inizia a diminuire in misura esponenziale. Chi ne usufruisce si rende conto che non riesce più a diffondere la giusta temperatura all’interno dell’abitacolo. Se la vettura non riesce a rinfrescarsi in poco tempo, ciò significa che dal climatizzatore non esce più la tanto desiderata aria fredda. Di conseguenza, bisogna richiedere la ricarica del dispositivo per farlo tornare al massimo.
In media, occorrono circa due anni prima che il climatizzatore perda definitivamente la sua efficienza. In alternativa, dovrebbero essere percorsi circa 60 mila chilometri a bordo della propria automobile. È altamente sconsigliabile cercare di fare tutto da soli, mentre sarebbe molto meglio chiedere aiuto ad un’officina di fiducia in grado di conoscere i trucchi del mestiere. Certo, se si ha un po’ di esperienza si può riuscire nell’obiettivo. Bisogna fare in modo che l’impianto rimanga senza neanche un briciolo di gas e si crei il vuoto per poi pulire i filtri con gli strumenti giusti. Non è un’operazione così complicata, ma se non si sa nemmeno da dove cominciare è preferibile chiedere aiuto a chi ne conosce di più.
Se proprio si arriva al punto nel quale il climatizzatore deve essere ricaricato senza appello, bisogna iniziare a considerare altri aspetti. Prima di tutto, è necessario verificare l’eventuale presenza del refrigerante nell’apparecchio. Si presti massima attenzione all’umidità, con il sistema aperto che va riparato con l’ausilio di una pompa a vuoto. Quindi, non bisogna dimenticarsi del rischio derivante dalle perdite, dato che ricaricare un climatizzatore pieno di perdite può risultare un intervento totalmente inutile, o addirittura dannoso. Le batterie di condensazione non devono essere ricoperte da detriti, con il compressore che deve categoricamente funzionare al meglio. Dopo aver verificato questi particolari, si può procedere alla ricarica dell’aria condizionata in una qualsiasi vettura.
In sintesi, come si fa a capire quando deve essere ricaricato il climatizzatore? E quali operazioni vanno compiute? Bisogna sostituire il filtro abitacolo ogni 15 mila chilometri, eseguire la ricarica ogni due anni o 60 mila chilometri e rendersi conto se si sente un odore molto sgradevole. Inoltre, è necessario tenere sotto controllo la pressione di funzionamento, pulire la macchina quando si deve farlo e disinfettare l’evaporatore in casi estremi.