Come funziona una batteria per auto
Quella che comunemente viene chiamata “batteria” è in realtà un insieme di accumulatori connessi tra loro per fornire energia elettrica.
La tipologia più diffusa per l’utilizzo sulle auto è la batteria al piombo, che ha tra i suoi vantaggi l’erogazione di correnti molto elevate, una vita piuttosto lunga e una buona resistenza alle basse temperature. Tra gli svantaggi ci sono invece l’alta tossicità del materiale presente (il piombo è un metallo pesante) e la cosiddetta solfatazione, che la rende poco adatta a scariche prolungate e quindi obbliga a maggiori attenzioni.
L’elemento fondamentale di una batteria al piombo è la cella o accumulatore, costituito da una coppia di piastre immerse in un liquido, chiamato elettrolito e composto da una soluzione di acqua distillata e acido solforico. L’anodo (caricato positivamente) è generalmente costituito da polvere di piombo mentre il catodo (caricato negativamente) da diossido di piombo. Le batterie moderne, comunque utilizzano anche altri elementi come l’Antimonio e più spesso il Calcio, che consentono di ridurre l’autoscarica e la solfatazione.
La batteria viene caricata applicando una tensione (solitamente 12 Volt) tra le due piastre e provocando così la reazione di “riduzione” su un elettrodo e di “ossidazione” sull’altro. Una cella si considera del tutto carica quando la tensione raggiunge i 2.3 Volt, mentre è scarica se è presente una tensione inferiore a 1.7 Volt alla temperatura di 25° Celsius.
Puoi vedere in questo filmato un generatore carica batteria:
Fonte: motori.it
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