Autoriparatori in Italia, i numeri
Almeno una volta all’anno è giusto guardarsi intorno e contarsi, per capire se il mondo dell’autoriparazione è cambiato sia a livello di numeri sia a livello di figure professionali. Soprattutto nell’anno dell’Autopromotec, queste informazioni sono guardate ancor più al microscopio. In attesa di partecipare ai numerosi incontri sull’aftermarket previsti nell’ambito della rassegna bolognese, già qualche dato lo possiamo dare.
Quanti sono gli autoriparatori in Italia? 92.285 le attività di riparazione, che si suddividono in 26.550 meccanici, 6.000 elettrauto, 17.700 carrozzieri, 6.500 gommisti, 15.535 filiali, concessionari e officine autorizzate appartenenti alla rete ufficiale delle case auto e 20.000 stazioni di servizio attrezzate (dati 2010 dell’Osservatorio Autopromotec).
È cambiata la composizione delle attività o la spartizione delle quote di mercato? Sempre secondo le stime dell’Osservatorio, la situazione è abbastanza stabile e le variazioni limitate al fisiologico andamento del mercato. Cioè a dire che la crisi non ha costretto a chiudere così tante attività, ma chi lo ha fatto lo avrebbe fatto comunque. In altre parole chiudono quelle attività senza ricambio generazionale, quelle che non hanno i mezzi o la voglia di affrontare investimenti importanti per stare al passo con il parco auto più moderno e tecnologico (leggi soprattutto i piccoli elettrauto). Di contro nascono e crescono centri “multifunzione”, che inglobano più attività e forniscono servizi diversificati; crescono le stazioni di servizio attrezzate, che oltre al carburante e alla vendita di accessori inglobano attività di riparazione. Stabili, invece, carrozzieri, meccanici e gommisti che però accentuano la loro specializzazione.
E fra indipendenti e concessionari chi vince? Pari e patta, come si dice giocando. Sembra che, come in passato, l’appeal maggiore delle concessionarie sui proprietari di auto fa la parte del leone solo nei primi anni di vita del veicolo, mentre dal quarto anno in più gli indipendenti hanno la rivincita. E i motivi sono sempre gli stessi: la vicinanza e la capillarità delle officine indipendenti, il rapporto di fiducia che si instaura con il cliente e i prezzi (almeno su alcuni interventi) più contenuti. Elementi importanti, questi, che però non vanno dati per scontati ma mantenuti attuali con un servizio adeguato e una competenza pari e se possibile superiore a quanto sembrano poter offrire i concessionari.
Una considerazione su tutte va fatta: la torta è grande abbastanza per tutti, il parco auto (60 autovetture per ogni 100 abitanti) è sufficiente a far lavorare chiunque sia determinato a farlo. Con 36.681.466 autovetture circolanti, a cui vanno aggiunti 4.682.934 autoveicoli commerciali, industriali e autobus, infatti, l’Italia ha la maggiore densità di veicoli in Europa: tutti mezzi di trasporto che necessitano di interventi di manutenzione, riparazione, tagliandi e revisioni.
Fonte >>>> notiziariomotoristico.com
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