Come scegliere la vostra Auto Usata
Quante volte avete pensato di cercare un buon affare sul mercato delle auto usate, piuttosto che investire sul nuovo? Nella maggior parte dei casi, quest’idea non nasce soltanto dal desiderio o dalla necessità di risparmiare, ma anche dalla convinzione di poter trovare qualcosa di più adatto alle nostre esigenze, che non ci costringa ad aspettare mesi per avere quello che cerchiamo o a doverci accontentare di quello che è disponibile presso gli autosaloni e che dobbiamo prendere così com’è, magari pagandolo molto di più di quello che ci servirebbe.
L’usato può davvero essere un ottimo affare, ma bisogna andarci con i “piedi di piombo” e scegliere con calma e con molte cautele. La prima cosa da fare è decidere come muoversi e da chi acquistare. Privato o concessionaria? Ci assumiamo il rischio di acquistare senza garanzie da uno sconosciuto, o scegliamo la strada più sicura, optando per l’acquisto da un’azienda del settore, con annessa garanzia (di legge 12 mesi)?
Dal privato si risparmia, anche in modo sensibile, ma si compra sulla fiducia e senza garanzie; ce ne intendiamo abbastanza, per correre il rischio? Ovviamente anche le aziende possono rifilarvi dei bidoni, ma nella maggior parte dei casi l’aspetto reputazionale e i rischi legali cui vanno incontro le mette nella condizione di non discostarsi troppo dalle promesse fatte e di doverne poi rispondere. Qualunque sia la vostra scelta, oltre ad un “in bocca al lupo” di rito, ecco alcuni semplici consigli.
Andate a vedere la macchina con la luce del giorno, perché “di notte tutti i gatti sono bigi” e i difetti sembrano più lievi o si nascondono così bene da risultare spesso addirittura invisibili.
Se potete andatela a vedere insieme ad un meccanico, abituato a scovare i problemi al volo e a capire cosa dovrete spendere, nell’immediato, dopo averla acquistata.
In linea generale, poi, il controllo dei documenti dovrebbe sempre precedere quella della vettura stessa. Ci sono tutti? Sulla carta di circolazione sono annotate correttamente, le eventuali revisioni effettuate? Il proprietario risulta coerente con quello dichiarato e con il certificato di proprietà. C’è il libretto di manutenzione? Le informazioni riportate (ad esempio i tagliandi effettuati) sono coerenti con il “racconto” fatto dal venditore? A volte la carta parla più della stessa vettura e quasi sempre dice meno bugie.
I chilometri dichiarati (e quelli riportati sul contachilometri) sono sempre un’incognita, sia nel caso gli strumenti di misurazione siano analogici che digitali. Tutto può essere manomesso, ma ci sono alcuni parametri che ci aiutano a capire se ci stanno dicendo la verità. Il libretto di manutenzione è il più importante. Sono riportati i tagliandi effettuati? I chilometraggi e le date che riportano sono compatibili con lo stato attuale della vettura? Se il venditore, ad esempio, dichiara che la macchina di 10 anni che vi sta vendendo ha “soltanto” 150 mila chilometri, è credibile che l’ultimo tagliando effettuato, cinque anni fa, riporti una percorrenza di 130 mila chilometri? L’auto è stata praticamente ferma nei 5 anni successivi (metà della sua vita, in cui aveva percorso in media 25 mila km) o sono stati scalati parecchi chilometri?
Un altro parametro è lo stato degli interni. Sono compatibili con l’età della macchina e i chilometri dichiarati? Molti chilometri corrispondono sempre a molto uso, cosa che non è scontata rispetto all’anzianità della vettura, che potrebbe aver passato moltissimo tempo in garage, piuttosto che sulle strade. Certo è, tuttavia, che è decisamente poco credibile che una macchina di dieci anni, per pochi chilometri che abbia fatto, presenti interni immacolati che profumano ancora di fabbrica. Troppo nuovi o troppo vecchi, dunque? Gatta ci cova, quasi sempre.
Un’ultima accortezza che potreste avere è quella di verificare presso il fabbricante, con il numero di telaio della vettura, la cronologia dei tagliandi effettuati presso le officine della casa madre ed il relativo chilometraggio. Se questi non concordano con quelli indicati sul libretto di manutenzione o dichiarati a voce dal venditore, anche in questo caso gatta ci cova.
Non limitatevi a giudicare dallo stato della carrozzeria, buono o cattivo che sia (anche se nel secondo caso saprete da subito che ci sarà da spendere, probabilmente molto); casomai sono gli interni, a dirci qualcosa in più, soprattutto sulla fedeltà del contachilometri e sulla cura avuta da parte del proprietario. In ogni caso fate un bel giro della macchina e notate tutto, dai semplici graffi alle ammaccature più evidenti ed eventualmente alla ruggine. Parti di colore diverso potrebbero essere sintomo di riparazioni “alla buona”, con un po’ di stucco e un ritocco economico.
La macchina si mette in moto? E se parte, cosa esce dallo scarico? Fumi o rumori sono sicuramente indici di problemi, sia nelle vetture a benzina che nei diesel, anche se nelle seconde è del tutto normale che all’accensione esca un po’ di fumo nero, sia all’avvio che quando si preme con decisione l’acceleratore. Fumosità eccessiva o rumori anomali non sono di certo un buon segno e andrebbero comunque fatti valutare da un’officina.
Controllate gomme e freni, verificando che gli pneumatici siano consumati in modo regolare e che siano in buono stato, e che la frenata del mezzo sia regolare e che non ci siano problemi sull’impianto frenante o gli ammortizzatori. Per questi ultimi vi basterà far oscillare un po’ la vettura e spingere verso il basso sul cofano o sul posteriore, da entrambe le parti, per accertarvi che il comportamento sia simmetrico e che la risposta delle molle sia pronta e silenziosa.
L’apertura del cofano riserva sempre ottimi indizi. Saldature vistose? Probabilmente si sono verificati incidenti. Motore appena lavato? Probabilmente nasconde perdite o vuole influenzare il nostro giudizio. Motore sporco di liquidi o di grassi? Il venditore non si è preoccupato neppure di ricorrere all’opzione precedente, quindi c’è sicuramente qualche perdita da far valutare.
Verificate poi il funzionamento dei principali dispositivi di guida e di servizio, soprattutto se nella vettura c’è parecchia elettronica, perché piccoli malfunzionamenti potrebbero rivelarsi assai costosi, da riparare o nascondere problemi più grandi. Accendete il climatizzatore, anche se fuori fa freddo e verificate che funzioni correttamente e che non mandi nell’abitacolo altro che aria fresca o calda.
Se avete dubbi riguardo alla storia della vettura e ai suoi proprietari, ma è comunque buona norma farlo sempre, non esitate a fare una visura al PRA, che potrà ad esempio sciogliere il dubbio che vi abbiano mentito sul proprietario unico, come può accadere nel caso in cui l’auto sia stata acquistata a chilometri zero e quindi risulti avere avuto già un precedente proprietario (il concessionario che l’aveva immatricolata). Inoltre essa vi dirà se sull’auto pendono ipoteche, fermi amministrativi, sequestri, etc.
Un’ultima importante verifica riguarda la distribuzione. La cinghia deve essere sostituita orientativamente ogni 100 mila chilometri e il costo dell’operazione non è mai a buon mercato, quindi tenete d’occhio il chilometraggio della vettura e regolatevi di conseguenza, accertandovi che sia stata fatta, se era da fare o che il venditore (qualora sia una concessionaria) si assuma il lavoro ed il relativo costo, prima di procedere all’acquisto.
In definitiva, quando acquistate un usato, prendetevi sempre il tempo per valutarlo a fondo e non lasciatevi mai influenzare dalle emozioni del momento, positive o negative che siano. Un buon affare deve sicuramente soddisfare i nostri gusti estetici, ma soprattutto deve offrire garanzie dal punto di vista dell’affidabilità e del risparmio reale, oltre che della sicurezza del mezzo che acquistiamo.