Connected Car: sempre più protagoniste le TELCO
Ancora non sappiamo se le auto a guida autonoma (self driving car) saranno presto sulle nostre strade, o se dovremo aspettare ancora qualche anno per vederle all’opera. Una cosa però è certa: l’auto del futuro, così come quasi tutti gli oggetti della nostra quotidianità e delle nostre città, sarà presto connessa in rete, per ricevere e scambiare informazioni di vario genere.
Siamo all’alba delle Connected Car, mezzi che hanno accesso alla rete internet e che, in quanto tali, possono usufruire delle innumerevoli opportunità che essa offre ai suoi utenti, dalla navigazione alle app. Non si tratta ancora di “macchine intelligenti”, ma c’è chi scommette che per questo il passo sia davvero breve. Nel frattempo, tuttavia, anche le aziende della telefonia si stanno gettando a capofitto su questa nuova opportunità di business.
Vodafone, Deutsche Telekom e Orange sono le compagnie che hanno già messo un piede in questo settore, con differenti approcci e strategie. Del resto, il recente rapporto “Connected Car Ecosystem: 2015 – 2030. Opportunities, Challenges, Strategies & Forecasts”, pubblicato da SNS Research, il matrimonio tra gli operatori della telefonia mobile e l’automotive potrà generare, entro il 2020, ricavi da 40 miliardi di dollari l’anno. Un bel gruzzolo, che le TELCO non si lasceranno sfuggire.
Sul comparto della auto, lo abbiamo già scritto, si stanno concentrando anche i colossi del mondo dell’high tech, da Google ad Apple, dalla Huawei a Samsung, che in questi giorni ha annunciato di voler rientrare in un comparto nel quale aveva smesso di investire nel lontano 1990. Sarà davvero molta, la tecnologia che andrà ad affiancare il bluetooth nelle auto, ormai presente su numerosi modelli: reti wireless, Wi-Fi, NCF e oltre. Ovviamente la presenza della rete internet sulle auto renderà ancora più utili ed efficienti i sensori e la telematica già presenti sui nostri veicoli, rilanciando anche il business di aziende storiche come Bosch, Magneti Marelli e molte altre, che hanno vissuto epoche gloriose dell’automobile e che ora sono pronte per traghettarla verso il futuro.
Tra le aziende della telefonia in lizza per questa ambita fetta di mercato, in Italia c’è dunque anche Vodafone Automotive, che nell’agosto del 2014 ha rilevato tutto il Gruppo Cobra Automotive Technologies, per conto di Vodafone Global Enterprise nell’agosto 2014. Nel mondo delle connected car, Vodafone si occupa già della fornitura di servizi di connettività di vario genere, ma quello che vediamo oggi è solamente il ghiotto antipasto di un futuro sempre più connesso e sempre più smart.
Ovviamente c’è già chi intravede enormi rischi, nascosti dietro alle molte opportunità. Ha molto impressionato, ad esempio, la dimostrazione data dall’esperto di security Jonathan Petit nel corso della conferenza Black Hat Europe (leggi anche “Self-Driving and connected cars: fooling sensors and tracking drivers“), su come sia potenzialmente molto facile intercettare le comunicazioni tra auto connesse e localizzarle le vetture, per poi addirittura interferire con il loro funzionamento.
Si tratta dunque di un settore estremamente sensibile, che non mancherà di riservare sorprese e colpi di scena in un futuro molto vicino.