L’ABS difettoso delle Matiz: i diritti violati dei consumatori
Fonte >>> sicurauto.it
Mi spiace infierire sulla Chevrolet e sul caso dei freni della piccola Matiz, ma nella comunicazione della Casa inviata a RaiTre c’è qualcosa che a mio avviso non quadra. Avendo registrato il programma, ho avuto la possibilità di ascoltare più volte il punto in cui si sostiene che, al periodo di garanzia legale di 3 anni, Chevrolet ha aggiunto “per questo tipo di reclamo” un ulteriore anno di compiacenza commerciale.
CONTRIBUTO MINIMO? – In questi casi, continua il testo, è previsto un contributo minimo del cliente con assorbimento, da parte della casa, di una parte significativa del costo di riparazione fuori garanzia. La frase però che in particolare ha attirato la mia attenzione è la successiva, in cui si dice che la concessione è però circoscritta alle vetture che hanno effettuato regolare manutenzione, con la sostituzione periodica del liquido freni. L’esperienza in materia di normative comunitarie sulla liberazione della manutenzione ordinaria delle auto in garanzia, mi ha portato a sospettare qualcosa di poco chiaro e ad approfondire, indagando in merito.
NOVITA’ IMPORTANTI – Per chi sa muoversi nel complesso mondo del post-vendita non è facile, ma mai impossibile, trovare gole profonde disposte a collaborare. Pertanto dalle indagini è emerso che:
Nel dicembre 2008 la sulle nuove Matiz è stato cambiato il liquido freni passando dal DOT3 al DOT4 e oggi le officine usano solo il DOT4 nel caso di sostituzione del liquido sui modelli più vecchi;
la procedura di compiacenza commerciale menzionata nella comunicazione alla Rai è estesa a tutta la gamma Chevrolet a condizione che vengano osservate alcune condizioni. Fra queste una a mio parere è illegale perché l’estensione di garanzia è limitata solo alle auto che hanno effettuato la manutenzione ordinaria solo ed esclusivamente presso la rete di officine autorizzate Chevrolet. In barba al Regolamento Monti e successive modifiche;
l’intervento di cortesia non prevede solo un “contributo minimo” del cliente e il resto del costo a carico della Casa, come il testo della lettera a Rai Tre farebbe pensare, ma anche un contributo a carico dell’officina che a, seconda dei casi, varia da un minimo del 15 a un massimo del 33% dell’intero costo. E questo forse spiega le dimensioni che ha assunto il problema freni sulla Matiz. Se l’officina deve accollarsi fino a qualcosa come un terzo dei costi dell’aggiornamento del modulo ABS, è chiaro che è portata a negare il problema e lascia circolare un veicolo che forse sicuro non è;
A questo punto la Chevrolet farebbe bene a cambiare atteggiamento perché se le cose stanno come SicurAUTO.it ha dimostrato sulla pista di Anagni, prima o poi rischia che una o anche più delle non poche Matiz in circolazione potrebbe trovarsi coinvolta in un incidente serio, compromettendo l’incolumità di passeggeri o di terzi. ….Continua a leggere >>> sicurauto.it
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